logo emuleHa fatto molto scalpore l’operazione della Guardia di finanza di Melegnano (MI), effettuata negli ultimi mesi ma resa pubblica da poco, in seguito alla quale sono state comminate sanzioni pari a oltre 125 milioni di euro a 4 persone che avevano posto molti file in condivisione su reti P2P. Facciamo chiarezza.

Anche se può sembrare pazzesco, in Italia è presente una norma che può portare a condanne simili: è l’art. 174-bis della legge sul diritto d’autore (lda). Purtroppo, simili conseguenze possono essere subite anche da chiunque utilizzi illegalmente un comune software P2P (come eMule o i client che utilizzano la rete di BitTorrent).

In Italia, chiunque effettua il download di un’opera protetta dal diritto d’autore e la mette in condivisione commette un reato (è l’art. 171, lett. a-bis, lda). La norma è chiarissima: è punito chiunque lo fa "senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma". La pena è una multa da 51 a 2.065 euro, ma è possibile evitare il processo penale pagando la metà del massimo previsto (quindi circa mille euro) e le spese del procedimento. Il problema è che i programmi di P2P più diffusi mettono automaticamente in condivisione un file mentre questo viene scaricato. Questo comportamento, quindi, concretizza un illecito penale.

Vi sono altre norme che puniscono, fra l’altro, chi scarica e/o condivide a fini di lucro (ad es., l’art. 171-ter lda). Bisogna però considerare le conseguenze economiche che derivano dalla violazione delle norme penali finora richiamate: la legge prevede, infatti, una sanzione amministrativa pari al doppio del prezzo di mercato dell’opera o del supporto oggetto della violazione (art. 174-bis lda). Il problema è che questa cifra non può essere mai inferiore a 103 euro, per cui la multa relativa a un brano musicale che costa 99 centesimi di euro è oltre 100 volte superiore! E non finisce qui, visto che questa sanzione "si applica nella misura stabilita per ogni violazione e per ogni esemplare abusivamente duplicato o riprodotto".

Il percorso del legislatore italiano è chiarissimo: alcune condotte sono penalmente rilevanti ed esse sono punite anche con pesanti sanzioni amministrative (dettate dall’art. 174-bis lda). Fra queste condotte vi è l’upload in reti telematiche di un’opera protetta dal diritto d’autore (per qualsiasi scopo e per qualsiasi fine!). Ecco come si arriva alle mega-multe…e come possono essere disposte verso chiunque scarica e condivide anche senza scopo di lucro!

Da un punto di vista logico – ancor prima che giuridico – è chiaro che le sanzioni amministrative previste dall’art. 174-bis lda sono sproporzionate. Questa norma, inoltre, pone sullo stesso piano chi esercita attività criminose e chi scarica a fini personali utilizzando un qualsiasi programma di P2P comunemente diffuso. Speriamo che questa pessima ed ingiusta norma venga modificata al più presto…e possibilmente senza peggiorare ancora la situazione!

NB: articolo già pubblicato su "Tom’s Hardware Guide Italia".

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