
Tale funzione (in inglese “buy it now”) consente di acquistare l’oggetto immediatamente senza attendere la scadenza dell’asta. Essa, però, infrange tre brevetti della società “MercExchange”, che nel 2001 ha citato in giudizio il colosso delle aste on line proprio per tale motivo.
Proprio tale controversia era stata decisa nel 2006 dalla Corte Suprema, la quale, con una sentenza molto importante, aveva stabilito che l’azione per violazione di brevetti non deve necessariamente consistere in una ingiunzione o portare ad essa (eventualmente accompagnata da una pretesa risarcitoria), soprattutto quando chi agisce in giudizio non usa il medesimo brevetto in propri prodotti.
Prima di tale sentenza, i giuristi statunitensi avevano sempre considerato la violazione di un brevetto quale base per chiedere e ottenere quasi automaticamente una ingiunzione che avrebbe inibito ad un soggetto di continuare a vendere prodotti e fornire servizi che facevano uso di componenti o altro che violasse il medesimo brevetto. Grazie alla decisione dei giudici di massimo grado, ora le corti di grado inferiore possono decidere caso per caso e ciò toglie un’arma decisiva a quelle compagnie che vivono solo delle liti giudiziarie connesse a presunte violazioni della proprietà intellettuale (i c.d. “patent troll”): la minaccia di far cessare la vendita di beni o la fornitura di servizi, infatti, ha talvolta spinto determinate compagnie a raggiungere accordi transattivi per evitare i disastrosi effetti di un’ingiunzione negativa.
Nel caso di specie, i giudici investiti della questione avevano stabilito che eBay avrebbe potuto continuare ad utilizzare la funzione “compralo subito” perché ciò non avrebbe potuto danneggiare MercExchange: essa, infatti, non è nel mercato delle aste on lie e non aveva fatto uso del brevetto de quo agitur.
Ebay, così, ha continuato ad utilizzare la funzione “compralo subito”, ma dietro il pagamento di una somma consistente: ben 30 milioni di dollari!
Le due società hanno concluso una transazione, grazie alla quale MercExchange non solo interromperà l’azione legale, ma consentirà a eBay di avere accesso ad ulteriore materiale che sarebbe protetto dalle norme sullla proprietà intellettuale: ebay ha, infatti, acquistato i brevetti contestati.