
A quanto risulta, gli utenti in questione potrebbero possedere e aver scambiato grandi quantità di materiale multimediale a sfondo pedopornografico. Le condotte incriminate sarebbero avvenute mediante la rete "Direct Connect" (tra l’altro, l’operazione è stata così denominata) e, in particolare, attraverso il client DC++.
Il materiale consisterebbe, per lo più, in video e, in misura minore, in fotografie. E’ interessante notare che i nomi dei file per lo più non corrispondevano al loro contenuto. Ciò, da un lato, serve a nasconderne la vera natura, ma, dall’altro, può portare chiunque a scaricare, senza volere, immagini o video pedopornografici. Chi utilizza tali client software, infatti, non può che fare affidamento sul nome dei file da scaricare, per cui, in ipotesi, si può entrare in possesso di materiale pedopornografico anche senza volerlo.
Appendice
1) Codice Penale: Art. 600-ter. Pornografia minorile.
Chiunque, utilizzando minori degli anni diciotto, realizza esibizioni pornografiche o produce materiale pornografico ovvero induce minori di anni diciotto a partecipare ad esibizioni pornografiche è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 25.822 a euro 258.228.
Alla stessa pena soggiace chi fa commercio del materiale pornografico di cui al primo comma.
Chiunque, al di fuori delle ipotesi di cui al primo e al secondo comma, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga, diffonde o pubblicizza il materiale pornografico di cui al primo comma, ovvero distribuisce o divulga notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 2.582 a euro 51.645.
Chiunque, al di fuori delle ipotesi di cui ai commi primo, secondo e terzo, offre o cede ad altri, anche a titolo gratuito, il materiale pornografico di cui al primo comma, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 1.549 a euro 5.164.
Nei casi previsti dal terzo e dal quarto comma la pena è aumentata in misura non eccedente i due terzi ove il materiale sia di ingente quantità.
2) Descrizione di Direct Connect
"Direct Connect è sia un client che una rete file sharing peer-to-peer creato da NeoModus. Non è di tipo decentralizzato come Gnutella o FastTrack, dato che usa hub connessi a gruppi di utenti, che rappresentano spesso aree di interesse particolare. Spesso, questi hub concentrici consentono l’accesso solo a quegli utenti che posseggono una determinata quantità di files da condividere. Nel programma è presente anche una Chat, come mezzo di comunicazione tra utenti che formano piccole comunità di interesse, piuttosto che un mero file sharing anonimo.
Il client originale Neomodus, è stato ormai sostituito recentemente da altri client (DC++, DCPRO). I client alternativi condividono delle caratteristiche comuni come per esempio una bassa probabilità di essere infettati da virus, essendo open-source. Le versioni ulteriormente modificate come BCDC++ e CZCD++, ODC, tutti basati su DC++, sono state sviluppate per comunità che hanno particolari interessi (per esempio comunità che condividono file musicali MP3). Attualmente attorno a questo client c’è un grande interesse e una forte cooperazione nell’aggiungere nuove caratteristiche al protocollo DirectConnect (come statistiche, codifiche dati, pack di linguaggi, eccetera ).
I server sono ynhub, yhub, xhub, verlihub e ptokax.
Direct Connect, a causa dell’eccessiva centricità del suo protocollo di comunicazione, ha delle difficoltà a sostenere il traffico di più di 1.000 utenti. La comunità che ruota attorno a Direct Connect ha tutto l’interesse a tenere basso il numero di persone che aderiscono al progetto, anche per evitare ripercussioni legali legate alla condivisione di materiale protetto da copyright.
Molte persone hanno raccolto vari hubs in ciò che si possono definire impropriamente dei Network, e non è raro trovare nei motd di grossi hub i link ad altri hubs dello stesso network.
Spesso questi network hanno delle capacità di clustering che reindirizzano gli utenti da hub troppo pieni (dove è stato superato il limite massimo di utenti imposto), ad altri hubs dello stesso network. Tutti questi fenomeni sono presenti in minima parte in italia, a causa della mancanza di buone offerte di banda larga, ma sono meccanismi ormai consolidati nei paesi del nord europa.
Sono stati studiati vari metodi per ovviare alla mancanza di buone connessioni, ma (come detto prima) la centricità del protocollo rende molto difficile la creazione di ciò che viene definito un multihub".
La descrizione di Direct Connect è tratta da Wikipedia.