logo microsoft officeL’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nota anche come Antitrust, garantisce il rispetto delle norme sulla concorrenza, a tutela sia delle imprese che dei consumatori. Nei propri bandi di concorso, però, sono state rinvenute disposizioni paradossali e preoccupanti.

Come ha segnalato Punto Informatico, nel bando scaduto il 29 ottobre 2007 e relativo al "concorso pubblico, per titoli ed esami, a un posto nella qualifica di funzionario" era previsto quanto segue:

"Nel corso della prova orale saranno accertate, con l’uso di personal computer, le conoscenze e la capacità applicativa del candidato in ambito OFFICE 2003 e rispetto alla navigazione in internet".

In un altro bando, invece, si fa riferimento alla conoscenza di "Windows, Winword, Excel".

Tali requisiti suscitano diverse riflessioni. In primo luogo, è paradossale che proprio l’Authority summenzionata richieda la conoscenza dei software citati. In secondo luogo, appare ancor più grave che, di fatto, venga richiesta la conoscenza, unicamente, del sistema operativo Windows e, dunque, il suo possesso o, comunque, una certa pratica su di esso. Office 2003, infatti, è disponibile unicamente sotto diverse versioni di Windows (Office è sì disponibile sotto Mac OS, ma in altre versioni – quella corrispondente, ad esempio, è la versione 2004, che è tuttavia diversa dalla controparte Windows).

Come mai non è richiesta la conoscenza di Open Office? E’ disponibile praticamente su ogni piattaforma ed è gratuito, mentre Office è a pagamento e non è disponibile sotto Linux.

Sempre nel secondo bando, inoltre, non solo si richiede la conoscenza di "Winword", per cui si richiede – necessariamente – la conoscenza della versione Windows (quanto meno Excel per Mac OS dovrebbe essere valido, interpretando letteralmente quanto scritto nel bando).

Di fatto, riuscire ad utilizzare Windows e la suite Office non è, comunque, difficile; tuttavia, "istituzionalizzarne" la conoscenza non è positivo poiché consolida ancor di più la posizione dominante di Microsoft sia nel settore dei sistemi operativi che in quello dei word processor e/o dei fogli di calcolo. E’, inoltre, segno della mancata presa di coscienza, da parte di alcune pubbliche amministrazioni, circa la possibilità di utilizzare alternative valide e gratuite. Certo, magari le scelte dell’Authority sono state dettate dalla necessità di utilizzare sistemi già acquisiti e, dunque, di evitare ulteriori costi (dovuti, ad esempio, all’installazione di un nuovo sistema operativo e di formare il personale già in servizio), ma per il futuro ci auguriamo che i requisiti di assunzione siano delineati prendendo in considerazione anche chi, per scelta o per necessità, non utilizza Windows e Office per Windows.

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