diffamazione on lineUn’altra denuncia per diffamazione nei confronti di un blogger. Ma stavolta la situazione è un pò diversa dal solito.

"Generalmente", infatti, i blogger sono citati per post scritti da loro stessi. Nel caso del sito CiniDiSicilia.it, invece, ad essere denunciato è stato il gestore del medesimo sito per aver riportato una notizia altrui, seppur con indicazione della fonte e link alla stessa. Tale notizia, però, è stata ritenuta diffamatoria dal denunciante e il fatto di averla ripresa sembra sia stato sufficiente a far scattare la denuncia.

Sul sito sopra riportato ora appare una pagina bianca nella quale è riportato il seguente testo:

"questa non è una testata giornalistica
questo è un blog!
noi non siamo giornalisti
le notizie sono qui al solo scopo di essere commentate
come si potrebbero commentare al bar leggendo un giornale
per questo il titolare del dominio è stato denunciato penalmente
per aver copiato ed incollato una notizia che a quanto pare risulta infondata
e siccome abbiamo altro da fare nella vita per mandare avanti le nostre famiglie,
ci troviamo costretti a chiudere tutto
per non andare incontro ad ulteriori problemi.
Al momento non è prevista una data di riapertura!".

A tale accaduto ha dato pubblicità un altro blogger, Simone Rodriguez, il quale ha scritto "Capiamoci, stiamo parlando di un blog amatoriale come il mio ed il vostro. Un blog nato per passione (per la propria terra) e soprattutto per diletto. Insomma un blog incentrato sul confronto e la discussione e non certo sulla denuncia (che lasciamo alle testate giornalistiche)".

Il blogger del sito incriminato ha ricostruito la vicenda su Punto Informatico: "su molti siti Internet e probabilmente anche su qualche quotidiano locale (in totale sono una cinquantina i denunciati come me) una notizia riguardante casi di mala-sanità riscontrati dalla polizia in un policlinico siciliano. La notizia fu eclatante perché si parlava di topi morti e feti mal conservati, gli articoli riportavano riferimenti precisi a luoghi, forze dell’ordine e querelanti che avevano denunciato il fatto, con tanto di motivazioni, insomma tutto sembrava tranne che una notizia superficiale (ammesso che lo sia)".

Il blogger ha copiato e incollato la notizia sul suo spazio web, riportando la fonte e gli screenshot del sito allo scopo di commentarla con gli amici. Cinque mesi dopo la pubblicazione egli ha ricevuto una telefonata della Polizia postale che gli ha chiesto di presentarsi da loro; successivamente egli è stato formalmente denunciato.

Ricordiamo che il reato di diffamazione è previsto e punito dall’art. 595 del Codice penale, ai sensi del quale "chiunque […] comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2.065. Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a euro 516".

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