
L’azione del primo cittadino fiorentino e dell’assessore Graziano Cioni è partita da una notizia erronea e presumibilmente diffamatoria riportata sulle pagine della nota enciclopedia digitale nella voce relativa proprio a Domenici.
In essa veniva descritta nei dettagli una calunnia che è già stata oggetto di un rinvio a giudizio e di una condanna. Pertanto, è stata posta in essere una reiterazione della descrizione di un fatto fasullo, che sembra finalizzato a danneggiare la reputazione e l’immagine di sindaco ed assessore.
In realtà il web è pieno di notizie false e di bufale, che si trovano su blog, forum di discussione, video, siti, ecc.. Sulle bufale c’è chi, come Paolo Attivissimo, svolge delle vere e proprie inchieste (nel suo caso, ad oggi ammontano a circa 200) per "smascherare" le notizie fasulle e offre tale servizio a tutti i navigatori di Internet.
Wikipedia è, per sua stessa struttura, un pò debole sotto questo punto di vista: essa è una enciclopedia collaborativa che non effettua un controllo preventivo su quanto viene immesso, ma delega in modo trasparente alla propria community il compito di modificare, rimuovere o bloccare temporaneamente le voci controverse o di quei testi che possano essere considerati inesatti, inadatti, calunniosi o diffamanti.
Nel caso di specie, i contenuti incriminati sono stati rimossi in breve tempo, ma come da policy, Wikipedia può fornire l’IP di chi ha pubblicato quelle righe.
Grazie ad esso, la magistratura competente potrà tentare di individuare l’autore di quei testi, che dovrà poi presumibilmente difendersi in giudizio.
A quanto sembra, però, l’IP corrisponde alla rete della Biblioteca di documentazione pedagogica di Via Buonarroti a Firenze. Pertanto, se quel giorno gli utenti sono stati identificati allora sarà possibile risalire all’autore, ma in caso contrario ciò risulterà molto difficile se non impossibile.