
Il motivo di un richiamo di dimensioni così vaste è da ricercare nella potenziale pericolosità delle batterie in questione, prodotte da Sony. In alcuni casi, infatti, le batterie in questione avevano addirittura preso fuoco e in altri erano addirittura esplose.
Le batterie facevano parte dell’equipaggiamento di molti notebook venduti in tutto il mondo. Il richiamo, quindi, è stato effettuato su scala globale.
In alcuni casi, però, sia la Sony (che ha costruito le batterie) che i singoli produttori di computer sono stati citati in giudizio da persone danneggiate.
Di recente, una di queste controversie, intrapresa nel luglio 2007, è stata transatta. Essa vedeva contrapposti una coppia giapponese, da un lato, e Apple e Sony dall’altro.
Nell’aprile 2006, un computer portatile Apple, equipaggiato di una batteria Sony, avrebbe preso fuoco. L’uomo avrebbe così cercato di gettare il notebook al di fuori della propria abitazione, ma il fuoco aveva già distrutto parte del pavimento; in seguito all’evento, l’uomo aveva subito ustioni alle dita, mentre la moglie avrebbe subito uno shock.
Secondo Sony, non è stato provato che fosse stata proprio la batteria a provocare l’incendio. Apple, invece, aveva ammesso la propria responsabilità, ma aveva contestato la quantificazione del danno operata dagli attori.
Le due aziende hanno comunque deciso di chiudere la causa e di pagare 1.300.000 yen ai danneggiati (a fronte dei 2 milioni richiesti). Tale cifra, però, non è esorbitante: corrisponde, infatti, a circa 8.400 euro. Come dire, Apple e Sony non andranno certo in fallimento!
Fonte: eTrade.