telefono.jpgL’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) aveva recentemente disposto il blocco permanente delle chiamate verso le numerazioni precedute dai prefissi 144, 166, 892, 899, 163, 164, 4, che sarebbe dovuto entrare in vigore a partire dal 30 giugno 2008 qualora l’abbonato non avesse esplicitato una volontà contraria (silenzio-assenso). Vediamo gli sviluppi.

La delibera dell’Agcom è stata però impugnata dinanzi al TAR del Lazio: il Giudice amministrativo ha affermato che "la delicatezza delle questioni dedotte ne impone un approfondimento in sede di cognizione di merito, dovendosi, medio tempore, ricorrendo il presupposto del pregiudizio grave e irreparabile, anche in ragione dell’inadeguata informazione agli utenti sull’operatività del meccanismo del silenzio-assenso, sospendere la impugnata delibera n. 97/08/CONS nella parte in cui prevede l’attivazione del blocco automatico delle numerazioni per servizi a sovrapprezzo nei confronti degli abbonati che non abbiano manifestato una diversa scelta entro il 31 maggio 2008".

Dunque niente blocco, almeno per ora.

La prossima udienza è fissata per il 13 novembre, ma nell’attesa il 19 giugno u.s. il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha reso pubblica l’approvazione un nuovo provvedimento di blocco automatico delle chiamate verso i servizi a sovrapprezzo, al fine di stroncare il fenomeno dell’addebito di traffico truffaldino nelle bollette telefoniche.

Il provvedimento si è reso necessario a seguito della recente ordinanza del TAR del Lazio che ha sospeso il precedente sbarramento che era fissato per il prossimo 1° luglio.
La nuova data di attivazione automatica del blocco è stabilita al 1° ottobre.

L’Autorità ha inoltre deciso, in linea con la pronuncia del TAR, una capillare e tempestiva campagna informativa ( spot televisivi, annunci sulla stampa e sui siti web, comunicazioni in bolletta, opuscoli, ecc.) che sarà realizzata non solo dagli operatori, ma anche direttamente da AGCOM insieme alle Associazioni dei consumatori, con le quali è stato definito un apposito protocollo d’intesa.
Resta ferma la possibilità per gli utenti di anticipare sin d’ora il blocco, chiedendolo espressamente al proprio operatore di telefonia fissa.

Bisognerà vedere, però, se anche la nuova delibera sarà impugnata.

 

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