A quanto riporta BusinessWeek, almeno una parte dei brani messi in vendita dalla nota casa discografica non sarà protetta mediante l’utilizzo di sistemi di gestione digitale dei diritti, ma maggiori notizie si sapranno nelle prossime settimane.
Molti ricorderanno la pessima figura che diverso tempo fa aveva fatto proprio la Sony BMG inserendo un famigerato rootkit in numerosi compact disc contenenti brani musicali. Una volta inserito il disco in qualsiasi lettore CD-ROM o DVD-ROM di un personal computer, infatti, si avviava automaticamente – e all’insaputa dell’utilizzatore – un rootkit. Esso, oltretutto, ha provocato numerosi malfunzionamenti nelle macchine dei malcapitati utenti.
Il cambio di rotta da parte della Sony BMG potrebbe essere un ulteriore segnale del progressivo disinteressamento delle major verso i sistemi di DRM, i quali, più che tutelare i diritti dei detentori dei diritti patrimoniali d’autore, infrangevano e infrangono quelli dei legittimi acquirenti.
Fonte: BusinessWeek.