google botAumentano i servizi offerti dal gigante della ricerca, che viene visto come concorrente scomodo da contrastare anche nel settore dei sistemi operativi. La situazione dell’economia basata su Internet sta subendo da mesi una serie di scosse di terremoto (virtuali, ovviamente). Google, da “semplice” motore di ricerca, adesso è diventato un attore di primo piano anche nel campo (prima a esso estraneo) dei sistemi operativi.

Google e i servizi gratuiti

La fortuna della società creata da Sergey Brin e Larry Page, è stata certamente nell’offrire applicazioni di facile utilizzo e di grande necessità, completamente gratis. Ci si riferisce, in particolare, a Gmail, la infinita casella di posta elettronica, e a Google Docs, il pacchetto di software per ufficio nato per trasformare Internet in un computer da ufficio onnipresente. Recentemente addirittura Microsoft è corsa ai ripari, annunciando che la versione di Office 2010 sarà disponibile gratuitamente anche on line. Una scelta aziendale, che lascia sbigottiti tutti coloro sono stati abituati a pensare che la forza della casa di Redmond è stata proprio nelle licenze software (a pagamento).

Arriva il Sistema operativo di Google

Anche nel campo dei sistemi operativi Google ha voluto mettere lo zampino. Il settore, dominato da Microsoft, sta per dare il benvenuto a un sistema operativo rivoluzionario, basato sul web. Solo Google poteva annunciare una novità del genere. Ebbene, con una dichiarazione sul blog ufficiale del 8 luglio, da Mountain View hanno annunciato un nuovo progetto, Google Chrome Os, un sistema operativo leggero e open source, destinato a hardware leggeri, come i netbook. L’idea dei ragazzi prodigio Brin e Page è quella di voler ridefinire le basi su cui si basava un sistema operativo. Oggi, hanno dichiarato nel blog, i sistemi operativi che fanno funzionare i browser sono stati progettati in un’epoca in cui il Web non esisteva; con Chrome Os si partirà dal Web per gettare le basi del sistema operativo. Al momento molti dettagli non sono stati ancora rivelati. Sta di fatto, comunque, che si tratterà di un browser multi-finestra, basato su kernel Gnu/Linux, e che affrancherà gli utenti dal dover “combattere” con virus, malware e update di sicurezza. Qualcosa di inimmaginabile con le attuali esperienze di sistemi operativi, ma che sarà molto probabilmente di una semplicità schiacciante (come ci ha abituato Google ai tanti servizi gratuiti e di facile utilizzo).

Il cloud computing di Google

Con Chrome Os gran parte delle applicazioni risiederà in Rete, grazie al cloud computing. Agli utenti, infatti, non interessa sapere quanti software si caricano sulla propria macchina. I navigatori vogliono l’essenziale: vedere la posta elettronica e navigare, facendo acquisti, senza dover aspettare il boot delle applicazioni. Tutto il resto verrà gestito da Google centralmente, con una onnipresenza virtuale.

Festa rovinata a Windows 7

La notizia di Chrome Os viene rivelata proprio nel periodo che precede immediatamente il lancio di Windows 7. Il nuovo sistema operativo di Microsoft, uscito ufficialmente il 22 ottobre per gli utenti finali, ha l’arduo compito di far dimenticare a tutti la brutta esperienza avuta con Vista. Windows Seven rappresenterà un sistema operativo veloce, con un nuovo concetto di caricamento di applicazioni al suo avvio: saranno caricati solo gli applicativi strettamente necessari per far partire la macchina e gradualmente anche gli altri che lancerà l’utente. Chrome Os potrà sottrarre una grande fascia di utenti a Seven e di questo Microsoft è pienamente a conoscenza. Tant’è che, subito dopo l’annuncio del 8 luglio ha spinto la casa di Redmond ad allearsi con due grandi operatori del settore Ict. In primis, con Yahoo! e successivamente con Nokia. Con il motore viola l’alleanza sarà strategica per combattere Google nell’advertising on line. Stando ai patti raggiunti lo scorso 30 luglio, la casa di Redmond, infatti, ottiene un contratto decennale per usufruire del knowhow di Yahoo! sul campo del proprio motore di ricerca, in modo da migliorare il neonato Bing. Yahoo!, invece, guadagnerà in accordi commerciali, avendo molti più spazi dove poter inserire pubblicità. Il 12% dei ricavi provenienti da questi nuovi accordi andrà a Microsoft, il resto a Sunnyvale. Secondo Carol Bartz di Yahoo!, si stima un aumento di circa 500 milioni di dollari in più di fatturato annuale per Yahoo!, cui sommare oltre 200 milioni di dollari risparmiati nella ricerca (che terminerà) per lo sviluppo della piattaforma di crawler.

Con Nokia, poi, l’alleanza porterà a contrastare, non solo iPhone, ma anche l’intera piattaforma Android di Google. L’accordo agostano fra Microsoft e Nokia è incentrato sullo sviluppo e sulla commercializzazione di soluzioni informatiche dedicate alla telefonia mobile. Secondo il patto, la suite per ufficio Microsoft Office sbarcherà sugli smartphone Nokia. Per di più, Nokia ha deciso di sbarcare nel settore dei netbook, lanciando il suo primo modello, denominato Booklet 3G.

I confini svaniscono

Con queste evoluzioni, il settore Ict non ha più confini ben definiti. Telefonia, informatica ed elettronica di consumo sono miscelati in un cocktail che solo la Rete poteva servire. Vince solo chi sa adattarsi a nuove situazioni, a pensare quelle mai tentate e a essere poliedrico nell’ottica di dare all’utente servizi potenti e semplici. Insomma, un po’ come sta facendo Google in questi anni.

Image credits: http://www.evisibility.com/blog/say-hello-to-the-new-google-bot-logo/.

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