
Secondo essa, la condotta della Apple sarebbe illecita poiché forzerebbe l’accoppiata iPod e iTunes Music Store fornendo la musica nel formato proprietario AAC protetto mediante la tecnologia Fairplay. In tal modo, gli acquirenti dell’iPod devono acquistare necessariamente i brani su iTunes, se vogliono usufrurire di brani protetti (ovviamente se non disponibili in altri formati), mentre chi vuole acquistare sul negozio iTunes è portato ad acquistare un iPod se vuole poi ascoltare i brani legittimamente acquistati su un lettore musicale portatile.
Inoltre, la Apple è accusata di non supportare deliberatamente i formati concorrenti, e in particolare al Windows Media Audio (WMA), perché non sbloccherebbe il supporto ad esso nei firmware dei vari iPod, nonostante esso sarebbe supportato nativamente dal chipset delle varie versioni del lettore musicale prodotto dalla casa della mela morsicata.
Vedremo cosa decideranno i giudici californiani; quanto affermato nella class action non sembra, però, giustificabile e le scelte operate dalla Apple sembrano rientrare in quella sfera di scelte non sindacabili che ciascuna azienda può porre in essere per conservare ed espandere la propria quota di mercato.
Fonte: Appleinsider.