
Come ha segnalato Manlio Cammarata su Interlex, la legge 3 febbraio 1963, n. 69 ("Ordinamento della professione di giornalista") ha subito una modifica in seguito all’approvazione, da parte del Senato, del disegno di legge n. 1939 ("Modifica all’articolo 32 della legge 3 febbraio 1963, n. 69. Introduzione dell’uso dell’elaboratore elettronico (personal computer) nello svolgimento della prova scritta dell’esame di idoneità professionale per l’accesso alla professione di giornalista"). Eccola:
"1. All’articolo 32 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, è aggiunto, in fine, il seguente comma: «Per lo svolgimento della prova scritta è consentito l’utilizzo di elaboratori elettronici (personal computer) cui sia inibito l’accesso alla memoria secondo le modalità tecniche indicate dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, sentito il Ministero della giustizia».
2. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvede, con apposito provvedimento, ad apportare le modifiche necessarie al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 1965, n. 115, e successive modificazioni, al fine di adeguarlo alle disposizioni di cui all’articolo 32 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, come modificato dal comma 1 del presente articolo".
Giustamente, diversi commentatori (fra cui Corrado Giustozzi) hanno espresso tutti i loro dubbi su una norma così insensata: effettivamente, un computer "cui sia inibito l’accesso alla memoria" come può funzionare? Senza perdersi in tecnicismi, basti qui riportare la definizione di Wikipedia: "In informatica, il termine memoria si riferisce alle parti di un computer che conservano informazioni per un certo tempo. La memorizzazione di dati in memoria e il successivo recupero dei medesimi sono funzioni fondamentali nel funzionamento degli elaboratori".
Pertanto, un computer cui è inibito l’accesso alla memoria è assolutamente inutile e inutilizzabile. La ratio della disposizione è, probabilmente, impedire che si possano utilizzare dispositivi di memorizzazione come pen drive usb o simili; scritta così, però, fa rabbrividire. Il fatto che norme simili siano approvate dal nostro legislatore la dice lunga sul suo livello di alfabetizzazione informatica: praticamente nullo!