Intervento del Garante privacy a difesa degli utenti contro pressioni dagli "Ispettori RAI" per il pagamento del canone televisivo. Vediamo i dettagli.
Nei mesi scorsi, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria in seguito a numerose segnalazioni in cui si lamentano comportamenti ritenuti irrituali di agenti Rai che, qualificandosi come "ispettori", si presenterebbero presso le abitazioni: essi, con toni minacciosi e con modalità considerate "inquisitorie" o "intimidatorie", procederebbero alla ricerca degli evasori del canone televisivo e a sollecitare gli abbonamenti.
Inoltre, sono stati anche segnalati casi in cui, di fronte alla titubanza dei cittadini nel fornire determinate informazioni, sono stati minacciati accertamenti nelle abitazioni.
Il Garante privacy, con provvedimento del 5 marzo 2008, ha prescritto all’Agenzia delle entrate – Sportello abbonamenti tv alcune misure per conformare alla normativa i trattamenti di dati effettuati dagli agenti incaricati sulla base della convenzione tra l’Agenzia delle entrate e la Rai del 2001.
Pertanto, niente pressioni sugli utenti e informazioni più corrette da parte dei cosiddetti "ispettori Rai" incaricati di contattare le persone che non risultano abbonate per sollecitare la sottoscrizione del canone televisivo. Gli incaricati Rai che svolgono questo servizio per conto della Agenzia delle entrate devono tenere un comportamento trasparente e fornire agli utenti informazioni chiare sulla propria attività in modo da non ingenerare errori o equivoci sul loro effettivo ruolo: dunque niente diffide e solleciti ingiusti o minacciosi.
Entro il 30 aprile l’Agenzia delle entrate dovrà comunicare al Garante le misure necessarie impartite ai suoi agenti affinché i trattamenti dei dati siano conformi al Codice privacy. L’Agenzia dovrà innanzitutto garantire che gli agenti Rai spieghino chiaramente agli utenti, senza artifici e senza indurli in errore, la loro esclusiva attività di promozione dell’abbonamento televisivo. L’Agenzia dovrà garantire, inoltre, che l’informativa sul trattamento dei dati indichi con precisione quali informazioni sia obbligatorio fornire e quali no. Da evitare, infine, pressioni indebite sugli utenti "minacciando" controlli intrusivi nelle abitazioni.
Infine, bisogna segnalare che con un autonomo procedimento il Garante della privacy ha aperto un’istruttoria per verificare la corretta applicazione delle misure di sicurezza a protezione dei dati personali usati per il recupero dell’evasione del canone televisivo.